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Milano: da Febbraio 2019 attiva l'area B per la limitazione del traffico in ingresso

Cosa è l' Area B?

L' Area B è una zona a traffico limitato che prevede il divieto di accesso e circolazione per alcune tipologie di veicoli particolarmente inquinanti sulla base della classe ambientale.

L'ingresso sarà monitorato attraverso 73 varchi elettronici di cui 16 già installati.

I veicoli cui è consentito il passaggio non sono soggetti a pagamento.

La mappa dell’area denominata Area B è quasi l'intero territorio della città di Milano ed è delimitato da 186 punti di accesso lungo il perimetro dei confini.

L'accesso e la circolazione dinamica nel territorio metropolitano è vietato nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì dalle ore 07.30 alle ore 19.30 per:

  1. i veicoli individuati sulla base delle proprie prestazioni ambientali;
  2. i veicoli, o complessi di veicoli, con lunghezza superiore m. 12

E' invece vietato dal lunedì alla domenica dalle ore 00.00 alle ore 24.00 per i veicoli che trasportano Esplosivi “in colli” tipo EX II – EX III

L’infrazione del divieto non comporterà immediatamente una sanzione, per permettere agli automobilisti di abituarsi ci saranno 50 giorni di circolazione libera nella zona.

Alla prima entrata nell’Area B al proprietario del veicolo verrà comunicato come funziona la nuova misura e sarà invitato a iscriversi al portale, dal quale è possibile controllare e gestire gli accessi.

Il secondo anno di Area B prevede invece per residenti e imprese un totale di 25 giorni all’anno di ingresso libero, mentre per tutti gli altri i giorni saranno 5.

Esauriti i giorni disponibili, verrà comminata la relativa sanzione, pari a 80 euro.

Nuove procedure per la misura accessoria del sequestro amministrativo

Sanzione accessoria ad una multa.

La circolare del Ministero dell'Interno prevede le nuove procedure per la misura accessoria del sequestro amministrativo e della sanzione accessoria del fermo amministrativo del veicolo alla luce della legge 132/2018.

Fonte (ASAPS)

Equitalia: nuovi ricorsi e contestazioni per multe nulle o illegali.

L'anno 2012 si è aperto proprio male per Equitalia, prima la dichiarazione di nullità delle multe inviate per raccomandata, ora il ritrovamento di una sentenza della Corte di Cassazione risalente al 2007 in cui le multe applicate dalla Equitalia, società di riscossione dei tributi, venivano dichiarate illegali.

La dichiarazione di nullità delle multe inviate per raccomandata.

La Commissione Tributaria Provinciale di Milano (Sent. n.75/26/11) ha sancito che l’iscrizione ipotecaria è illegittima se Equitalia non dimostra la corretta notifica delle cartelle esattoriali per le quali procede. Equitalia deve esibire in giudizio le copie delle cartelle insieme alle rispettive relate di notifica.

Tale orientamento, sfavorevole ad Equitalia, è stato seguito anche da altre sentenze come quella della Commissione Tributaria Provinciale di Parma n.40/01/10, quella della Commissione Tributaria Regionale di Roma n. 82/21/09 ed infine quella del Giudice di Pace di Campi Salentina n.559/10.

L'adeguamento di tutta la giurisprudenza è auspicabile in quanto il principio evidenziato è semplice e garantisce correttezza di rapporti: Equitalia, o un altro concessionario dei tributi, deve mettere in condizione il debitore di essere a conoscenza del fatto che la procedura prende una svolta importante con conseguenze gravi per il patrimonio del debitore stesso.

Il ritrovamento di una sentenza della Corte di Cassazione del 2007 in cui le multe applicate dalla Equitalia, società di riscossione dei tributi, venivano dichiarate illegali.

La notizia ha dell'incredibile. Proposta inizialmente da l'Espresso, è stata praticamente 'notificata' dal web tramite i social network. Il tam-tam di Facebook, Twitter e dei vari blog ha diffuso questa inverosimile notizia: per più anni si era persa ogni notizia di una sentenza della Corte di Cassazione che dichiarava illegali le multe applicate da Equitalia.

Infatti gli interessi del 10 per cento applicati dalla società di riscossione dei tributi renderebbero nulle le cartelle in cui viene chiesto di pagare le vecchie contravvenzioni.

La cosa strana è che dal 2007, data in cui la sentenza è stata emessa, la sentenza sia letteralmente sparita dalla circolazione. Il 'ritrovamento' si deve all'avvocato, Vito Franco di Bari, consulente di un'associazione di tutela dei consumatori, l'Assdac.

Il tenace avvocato ha ricercato la sentenza nelle più prestigiose banche dati giuridiche private d'Italia ma senza successo, gli archivi telematici giuridici che usano i professionisti non la riportavano.

Come succede ogni tanto, quando la tecnologia non arriva occorre ricorrere ai metodi 'all'antica'.

Così l'avvocato Vito Franco è andato a cercare la sentenza direttamente a Roma, negli archivi cartacei della Suprema Corte di Cassazione.

Sorpresa, la sentenza della Corte di Cassazione in cui le multe applicate dalla Equitalia venivano dichiarate illegali è saltata fuori: è stata depositata in Cassazione il 16 luglio 2007 con il numero di protocollo 3701 e dichiara che gli interessi del 10 per cento semestrale applicati da Equitalia sono illegittimi.

A seguito di questi fatti ci sarà realmente una montagna di ricorsi alle richieste di pagamento di Equitalia?

Come conoscere il proprietario di un veicolo?

VISURA AUTO: Quando abbiamo bisogno di conoscere il proprietario di un veicolo?

I casi in cui abbiamo bisogno di conoscere il proprietario di un'auto o di una moto sono sempre importanti:

  1. prima di fare l' acquisto di un auto, per accertarsi che effettivamente chi si dichiara il proprietario sia effettivamente tale;

  2. per verificare se sull'auto che compriamo sono presenti dei vincoli o dei fermi amministrativi;

  3. in caso di incidente stradale, per conoscere le generalità del proprietario e richiedergli quindi il risarcimento del danno;

  4. per verificare le caratteristiche tecniche che incidono sulla tassazione: potenza fiscale (KW) e classe ambientale di inquinamento.


Chi può conoscere il proprietario di un'auto e tutti i dati relativi?

Tutti possono accedere al registro del PRA, senza violare la privacy, proprio perchè il PRA è un pubblico registro. Il fatto che siano pubblici vuol dire che chiunque può prenderne conoscenza semplicemente facendo una ispezione (cd. visura) al PRA.

Non è però consentita la richiesta anonima delle ispezioni, per questo chi richiede la visura PRA deve esibire il proprio documento di identità.


Visura PRA per conoscere l'intestatario del veicolo, dove si fa.

La visura PRA si effettua presso gli uffici del PRA o presso gli studi di consulenza automobilistica.

Andando al PRA si pagano i diritti fissi di 5 euro, presso gli studi di consulenza bisogna aggiungere i diritti di intermediazione.

Il registro del PRA, è un archivio su base reale, ed i veicoli sono registrati in base alla targa. E' quindi indispensabile conoscere il numero di targa da cercare.


Come fare la visura PRA on-line e quanto costa.

E' possibile conoscere il proprietario dell'auto direttamente da casa propria,  utilizzando il proprio computer e la connessione internet.

Basta andare sul sito dell' Automobile Club d'Italia dove è presente il servizio 'Visure PRA'. 

Il costo è modesto (meno di 10 euro) in quanto il servizio viene offerto dall'ente pubblico (Automobile Club d'Italia) che gestisce il  PRA e si paga utilizzando le principiali carte di credito.

Anche per le visure on-line ci sono sulla rete diversi altri siti privati che offrono lo stesso servizio di intermediazione ma, naturalmente, i costi sono maggiori perchè comprensivi del corrispettivo dovuto al fornitore.


Quali dati automobilistici non possono essere conosciuti facendo la visura PRA?

L'archivio del PRA viene alimentato ogni volta che viene richiesta la trascrizione di un fatto che riguarda il veicolo, non c'è nessun meccanismo automatico di trascrizione della proprietà per esempio se si fa l'autentica dell'atto in comune o dal notaio.

Ne consegue che, in alcuni casi (mancata trascrizione da parte di chi ha acquistato un'auto, ecc..) il dato in archivio viene aggiornato proprio perchè nessuno ha comunicato la variazione.

Alcuni dati, però, non sono rilevabili con la visura al PRA si tratta dei:

  1. dati di personalizzazione (colore della carrozzeria, equipaggiamenti, personalizzazioni...)
  2. dati di uso e manutenzione (tagliandi effettuati,  percorrenza in chilometri, consumi ...)
  3. dati tecnici specialistici (numero e tipo del motore ....) questi dati sono di competenza del Ministero dei Trasporti.

Anche a Roma arrivano gli autovelox.

Era una assenza importante in una grande metropoli come Roma dal traffico più che congestionato e dove quotidianamente si verificano incidenti causata dall'essessiva veolcità, era assurdo che mancasse un sistema deterrente delle smanie velocistiche.

Ma adesso è arrivato, con il progetto "Andate piano" che prevede l'installazione dei primi 7 autovelox che monitoreranno la velocità nei punti maggiormente a rischio della Capitale.

Il progetto "Andate piano" verrà gradualmente esteso fino ad arrivare all'installazione di 15 autovelox.

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