Finalmente sembra in diritura d'arrivo l'introduzione del reato di omicidio stradale. Il ministro dei Trasporti, Corrado Passera, conferma infatti che l'ipotesi è sul tavolo del governo.
Per il ministro una legge delega potrebbe essere pronta entro l’estate e davanti alla Commissione Trasporti della Camera, ha detto che non è più attuale «la sostanziale impunità» per chi uccide guidando in stato alterato ed è d'obbligo dare giustizia alle vittime, spesso giovani, e alle famiglie.
Il reato si configura quando si commette omicidio alla guida con un tasso alcolemico sopra l'1,5% o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti.
La pena prevista per il reato di omicidio stradale, commesso da chi uccide qualcuno mentre è alla guida in stato di ebbrezza per effetto dell'alcol o di sostanze psicoattive. va da 8 a 18 anni e l'arresto in flagranza.
Vengono finalmente realizzati gli sforzi dell'ANIA che con la raccolta delle firme tra i cittadini ha notevolmente sensibilizzato i cittadini.
Anche l'Asaps (Associazione sostenitori Polstrada) ha espresso "tutta la sua soddisfazione per le dichiarazioni del ministro dei Trasporti Corrado Passera a favore dell'approfondimento sulla proposta di introdurre il reato di omicidio stradale, materia sulla quale l'Asaps ha contribuito, con le associazioni fiorentine Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni, alla raccolta di 57.000 firme, consegnate nei giorni scorsi al presidente della Commissione Trasporti della Camera Mario Valducci".
E' da ricordare, nella lunga campagna per l'introduzione del reato di omicidio stradale, anche il procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini: nel 2007 contestò l’omicidio volontario (con dolo eventuale) a un uomo, nel cui sangue c’era un tasso alcolemico 5 volte superiore al limite oltre a tracce di cannabis e oppio, che in un frontale uccise un altro automobilista.