Parte il Redditometro 2014.
Sono state programmate 20 mila verifiche relative alle dichiarazioni dei redditi relative all'anno 2009, selezionando i contribuenti le cui spese ricostruite dal Fisco superano del 20% i redditi che sono stati dichiarati e che saranno quindi chiamati a fornire chiarimenti sulla propria situazione reddituale.
Il redditometro è uno strumento di accertamento sintetico del reddito, che consente al fisco italiano una determinazione indiretta del reddito complessivo del contribuente, basata sulla capacità di spesa del medesimo.
Come previsto dalla nuova normativa, sono già stati effettuati alcuni incontri di confronto tra Fisco e contribuenti per ricostruire il reddito e verificarne lo scostamento rispetto al presunto.
Prende dunque corpo il meccanismo che vede il contraddittorio sostituito alla contestazione e che dovrebbe garantire un efficace utilizzo del redditometro.
Il nuovo redditometro segna un cambio di marcia nella strategia dello Stato per la lotta all'evasione che punta ad una gestione razionale dello del potente strumento da parte dell'Agenzia delle Entrate.
Chi sono i contribuenti individuati dal redditometro.
Sono interessati al redditometro le ditte individuali e le persone fisiche, ordini professionali, artigiani, dipendenti e pensionati.
Sono escluse dai controlli effettuati attraverso il redditometro le imprese, che non subiranno controlli diretti.
La legge prevede come destinatari delle comunicazioni i soggetti che presentano una differenza di oltre il 20 per cento fra il reddito dichiarato e le risorse spese.
Pur se gli scostamenti selezionati saranno molto superiori a questa soglia minima, come indicato dallo stesso direttore dell'agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ci saranno delle ulteriori valutazioni sulle singole posizione.
Non verranno cioè presi in considerazione per eventuali controlli quei soggetti per i quali lo scostamento tra entrate e uscite sarà, in valore assoluto, inferiore ai 12 mila euro.
Le lettere ai contribuenti indivuati dal redditometro, dopo una serie di selezioni e scremature da parte delle direzioni provinciali, arriveranno scaglionate per gruppi ed invitano i contribuenti a presentarsi agli uffici dell'agenzia delle Entrate, in uno specifico giorno ed ora.
C'è la possibilità per il contribuente, entro 15 giorni, di chiedere lo spostamento della data dell'appuntamento.
I controlli sono effettuati sulle spese certe del contribuente quindi oggetti e immobili intestati o spese per investimenti; tali dati vengono incrociati a livello di anagrafe tributaria.
Nella lettera sono altresì indicate le spese attribuite al contribuente, oltre a spazi che consentiranno al soggetto di fornire informazioni aggiuntive all'Agenzia, come, per esempio, i dati relativi ai saldi iniziali e finali del conto corrente.
Nella stima delle uscite reali dei contribuenti giocherà un ruolo importante l’eventuale “fitto figurativo”, ossia la spesa imputata quando risulta che il contribuente non possiede immobili a titolo di proprietà, leasing o uso gratuito. Si presume infatti che il soggetto debba pur abitare da qualche parte!
Se vengono forniti chiarimenti esaustivi su "spese certe", investimenti e quota di risparmio, l’attività di controllo si esaurisce nella prima fase del contraddittorio, e si chiude automaticamente.
In caso di mancata presentazione all'appuntamento fissato oppure di mancata fornitura di dati o notizie, l'Agenzia delle Entrate potrà decidere di utilizzare ulteriori strumenti di indagine e quindi far scattare la fase sanzionatoria per il contribuente che prevede una sanzione da 258 a 2.065 euro.